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Incentivi - Videocontrollo - Videosorveglianza

La Legge di Stabilità 2016 ha introdotto un nuovo credito d’imposta: un bonus videosorveglianza sulle spese di sicurezza e vigilanza private. Cos’è e come funzione il nuovo credito d’imposta?
Nuovo bonus in forma di credito d’imposta per i cittadini che sostengono spese per l’acquisto di sistemi di videosorveglianza: videocamere di sicurezza e vigilanza di casa privata. E’ quanto prevede la versione ufficiale della Legge di Stabilità 2016.
Com’è noto il tema della sicurezza è particolarmente avvertito in questo periodo, tra terrorismo e caos immigrati.
In questo contesto, si inserisce l’emendamento che in extremis ha modificato la Legge di Stabilità 2016 nell’ambito del cosiddetto pacchetto «cultura e sicurezza».
Ecco nel dettaglio cos’è, come funziona e a chi spetta il bonus videosorveglianzaproposto dal Governo.

Credito d’imposta-bonus videosorveglianza 2016: cos’è e come funziona?
Dunque cos’è e come funziona il bonus videosorveglianza proposto dal Goveno Renzi?
Il bonus videosorveglianza 2016 è una misura contenuta nella Legge di Stabilità 2016 che prevede un credito d’imposta per i cittadini che nelle proprie abitazioni istallano sistemi di videosorveglianza, telecamere, registratori audio-video o sottoscrivono contratti con agenzie di sorveglianza.
Fino alla fine del 2015, quindi, i cittadini che desiderano installare sistemi di videosorveglianza (di vario tipo) possono fruire «solo» della detrazione del 50% relativa alle ristrutturazioni edilizie.
A partire dal 1° gennaio 2016, invece, i cittadini potranno acquistare sistemi di videosorveglianza, telecamere, registratori audio-video o sottoscrivere contratti con agenzie di sorveglianza fruendo di un credito d’imposta.

Credito d’imposta-bonus videosorveglianza 2016: soggetti beneficiari
La Legge di Stabilità 2016 prevede come soggetti beneficiari del bonus videosorveglianza sono tutti i cittadini privati non titolari di partita IVA che sostengono spese per la sicurezza della propria famiglia e della propria abitazione.
Di conseguenza, non si tratta di un’agevolazione fiscale utilizzabile dalle imprese tant’è che l’emendamento in questione afferma testualmente: il bonus videosorveglianza vale solo per “persone fisiche non nell’esercizio di attività di lavoro autonomo o di impresa”.

Credito d’imposta-bonus videosorveglianza 2016: importi, quanto spetta?
L’emendamento proposto dalla maggioranza nell’ambito del pacchetto «cultura e sicurezza» è un intervento da circa 2,6 milioni di euro.
Per il bonus videosorveglianza sono stati stanziati, in particolare, 15 milioni di euro.
Nel cosiddetto pacchetto cultura e sicurezza sono presenti, oltre al bonus videosorveglianza, l’estensione del bonus 80 euro per le forze dell’ordine, il bonus 1.000 euro per gli studenti dei conservatori per sostituire lo strumento musicale, il cosiddetto «bonus maggiorenni» e lo stanziamento previsto per l’edilizia scolastica.
In attesa di un apposito provvedimento attuativo, fonti vicine al Governo hanno comunque lasciato trapelare che il Ministro Padoan ha in mente un bonus videosorveglianza basato sui seguenti tre pilastri:

  • limite di spesa per l’installazione di telecamere digitali e dei contratti per le agenzie di vigilanza;
  • importo massimo di spesa che spetta alle singole famiglie beneficiarie del credito d’imposta;
  • rilascio della certificazione e conformità alla legge sulla privacy.

 

 

   
   

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